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Rotture di coglioni varie.

1. – Sarebbe meglio se tu non fumassi –

– Sarebbe meglio anche che tu la smettessi di dire e scrivere stronzate. Con la differenza che io posso smettere. Tu no –

2. – Facile parlare per te! Tu che non fai un cazzo! –

– Te rode eh? Invidia eh? Sono anni che mi alleno a non fare DAVVERO un cazzo. Provaci, se ci riesci. Provaci –

3. – Quando ci vediamo che devo raccontarti un sacco di cose? –

– Mai. Sono morta –

4. – Che fai? –

– Aspetto un amico che mi porta la pizza a casa –

– Sei una vera fancazzista –

– E tu? Che per grattarti la minchia che ti prude vai a ripescare una persona dopo 8 anni invece di fare la fatica di trovarne una nuova. Chi è il vero fancazzista? –

5. – Ma come mai figlia mia  hai sempre mal di gola? –

– A forza di ripetere: “M’avete rotto il cazzo” mi si è irritata anche la gola, oltre a tutto il resto –

24 risposte a “

  1. liù ⋅

    Ma perchè certa gente non si sa fare i cazzi propri e deve sempre rompere le balle a chi se li fa ??
    Un abbraccio cara♣
    liù

  2. Kiu Kuras ⋅

    Quando puoi/vuoi mi chiami?
    Certo, quando posso/voglio.

    Ho smesso di fumare due anni fa ma ricordo con piacere moti d’odio scaturiti da espressioni di quel tipo: certi vaffanculo di diaframma che mi accenderei una sigaretta all’istante per poterli ridire.

  3. scatenolamente ⋅

    Ho letto quasi tutto il tuo blog…
    e che dire???!!!
    Solo che mi piacerebbe conoscerti! 😉

  4. randagia1

    bello il post …ma le etichette sono una vera chicca 🙂

  5. Emilia

    Non mettere mai MAI mai piede in Germania: qui la specialitá culturale é farsi i cazzi degli altri. Il 90% delle frasi sono consigli non richiesti, il 90% delle risposte cominciano con “Du solltest aber..” (“Eh ma dovresti”).
    Che dire, non camperanno fino a cent´anni, questo é certo.
    Io ho due reazioni standard (dipende da chi ho di fronte e dalla giornata che sto avendo):
    (i) farli parlare fino a che si stufano, poi dire “Ma… quando?” e loro “Quando cosa?” “Quand´é che te l´ho chiesto?”
    (ii) over-reagire recitando la parte: “COSA? Fumare fa male?! Oh grazie, ma ti rendi conto che mi stai salvando la vita? Ti sono grata a vita!” “Sono fancazzista? Oddio hai colto nel segno, mi sento costantemente in colpa verso tutti voi che fate fate e fate.. e io nulla. Non sai quanto ci stia di merda”. Al loro “Davvero?!” con occhi sgranati, si risponda “No.”

    • Ahahahahahah!
      Ma sono io che ho 20 anni o tu che ne hai 39? Oppure siamo entrambe a metà. Fai tu il calcolo che sei più esperta di me con i numeri.

      • Emilia

        Sono io che mi son bruciata l’infanzia e sono una 30enne sotto mentite spoglie.
        Anche il mio stesso corpo è indeciso: A distanza di millimetri, ecco (ancora!) brufoli e le prime rughe d’espressione.
        Lo stesso dicasi per il mio minuscolo seno adolescenziale accompagnato da cellulite sul sotto-chiappa.
        Io son convinta d’essere una specie di esperimento di qualche novello Mengele, chessò, un miscuglio biologico, magari han accelerato un gene dell’invecchiamento quando ancora ero un embrione su un vetrino da laboratorio.
        Ho bisogno di una birra. Si vede che non batto chiodo?

      • AHAHAHAHAHAHAHAHAH!
        Ti amo, cazzo! M’hai fatto venire voglia di una birretta.
        Mi piacerebbe poterti vedere alla mia età. Sarai una donna coi controcazzi bellissima.

      • Emilia

        Come te, insomma. Solo, la versione opposta, speculare, di te. Io, se continuo così, sarò decisamente overworked and underfucked. Agh.

      • No, spero per te non come me.
        Altrimenti non consentirai mai a nessuno di avvicinarsi troppo, pur consentendo a chiunque di avvicinarsi troppo.

      • Emilia

        Quello lo sto già facendo.
        Una volta lasciavo che cani e porci si avvicinassero. Adesso “I know better”, però penso d’aver over-compensato così tanto, che le mie barriere son troppo alte perché chiunque si possa avvicinare. Quindi ho installato il sistema di allarme, che quando “sento” (con la panza) qualcuno, allora gli concedo una (e solo una) chance. Penso sia un buon compromesso. Il primo tentativo l’ho fatto con il “Petri dish #1”, fallito. Rialzate le difese. Oggi ho avuto dei buoni segnali da un’altra persona.. e ho ri-abbassato le difese. Speriamo di non aver fatto una cazzata.

        Perdona lo snervante uso d’anglismi, non voglio far la figa, ma son troppo stanca per gli eufemismi all’italia. Amor di brevità.

      • Gli anglismi li amo, te lo dissi a suo tempo.
        Il casino delle difese è un casino grosso. Forse per questo ci somigliamo.
        Però finchè si usano così come fai tu, va bene, è giusto.

      • Emilia

        Questo è la mia parte 20enne. L’ingenuità. O forse son solo pirla di mio.
        Ma anche tu, nonostante ti sia fatta le spalle larghe e abbia due palle grandicosì, sei una miciona.
        Una guerriera dolce. Un fiore che ti spacca le gambe all’occorrenza. 🙂

      • Sssshhhh che sei matta a dirlo qui? Qua pure i pixel cianno orecchie.
        E’ una cosa inter nos…
        Coff coff, Genietta che dici? Io spacco culi e basta.

      • Emilia

        😉
        Farebbe quasi ridere, se non fosse che DAVVERO abbiam più cuore noi dei mollaccioni che NON spaccano culi. Molli e marci.
        Vado a dormire che sennò mi esce il nazismo, vah.

      • Bella teutonica! Così mi piaci!
        Molli e senza palle.

      • Emilia

        Eh già,
        “Sigh” Heil
        (questa me l’hai offerta su un piatto d’argento!)

      • AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
        Meno male, cazzo, che ci sei tu che me fai tajà.
        Meno maaaaale.

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