M’è venuta la curiosità di andare a leggere vecchie pagine. Di solito evito. E’ sempre un discreto dolore andarmi a rileggere.
Ecco cosa scrivevo il 3 gennaio 2009.
E’ vero. Non so centellinare.
Addento in un sorso. Ma poi trattengo.
Spezzo l’amore in due.
Lo fermo. Un’immagine immobile.
Impedisco qualsiasi movimento. Niente più tempo, niente più umanità.
Impedisco la sua spontanea evoluzione. L’incognita dei desideri.
Lo uso.
Uso me e il mio amore. E sento.
Dolore che si assottiglia e diventa tagliente. Lo affilo e me lo conficco nella gola.
Dolore di un sorriso che mi morde con la sua assenza.
Mi privo della bellezza per il piacere di rimpiangerla.
Con la presunzione di nutrirmi di me, di succhiarmi fino al midollo.
E nel leggere parole che vorrei mie, per me, nella loro esattezza, solo per me, non so se preferire il dubbio che lo siano alla certezza del loro non esserlo.
Su *Tilla* fammi male.
Indossa gli occhi grigi e fammi male.
Il problema è che io non ho la più pallida idea di che minchia stia parlando in questo scritto. Di chi saranno ste fantomatiche “parole”? Di quale amore vado farneticando? Boh!
Perché a rileggermi tutti i giorni antecedenti e successivi non v’è traccia da ricondurre a qualcuno. E anche ricordando il periodo, gennaio 2009, io proprio non rammento grandi amori. Anzi. Era un momento di grande “allegria”, con un ampio via vai di gente…
Poi io avevo il mio blog, ma non leggevo altre persone, ero linkata in un sito e mi occupavo solo di quello.
L’unico dubbio che mi viene è che si trattasse del Supremo Non Cagante della mia vita. In fondo il blog l’avevo aperto tendenzialmente per lui.
Però, boh… non mi convince. Troppo poco perché fosse lui.
Mah. Vallo a sapere.
Andrò a letto con questo dubbio tremendo.
Ci dormirò stanotte?
non preoccuparti Tilla, di scheletri misteriosi nell’armadio e di stronzate clamorose nel blog penso un po’ tutti siamo pieni.
PS vedi che il titolo sarebbe servito? (forse)
Il titolo c’era ed è un problema. “Occhi grigi”. Mi sono scervellata per ricordarmi di chi fossero sti occhi grigi. Boh! Tu di che colore hai gli occhi?
marroni…mi spiace
Se può consolarti, anche a me capita di rileggere di queste cose e di non avere la minima idea su a chi fossero dirette!
Che peccato… eppure mi piacerebbe ricordarmelo. O forse sarà meglio di no?
Non lo sapremo mai… 😉
Sei grande. Sereno anno Tilla 🙂
Buondì Lorena e buon anno anche a te! E anche un bacio, và.
Oh ma, non sapevi che particelle del Supremo-non-cagante, il cosiddetto Cagone, sono state osservate per la prima volta nell’acceleratore quantico del Cern?? coraggio, siamo vicini alla teoria dell’Unificazione delle forze universali! 😀
Temo che davvero le particelle del Supremo Non Cagante possano essere definite “Cagone”: si è accelerato talmente tanto dopo 3 anni di non cagamento che è svanito nel nulla. Povero…chissà come sta, che fa. Ma anche sticazzi.
c’hai dormito?
A me me sa che stai ancora a dormi’…
Non solo ciò dormito, ma ho anche sognato di fare amicizia sulla scena di un crimine con un vigile del fuoco al quale spiegavo molto seriamente come si fanno gli gnocchi di patate. So poeta dentro io.
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!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ehi però poi facci sapere, se ti viene in mente a chi era dedicato questo post! Che mi hai messo una curiosità!! 🙂
Nulla, buio totale. Che peccato, avrei potuto riciclare un amore così drammatico e ricco di pathos per qualche nuovo post mieloso. Bah!
Direi che è evidente che il tuo amore per il pathos era notevolmente più forte dell’amore per il… “Tizio”!
2009? e tu pretendi di ricordare fatti del duemilanove? Ah, tu sei giovane, hai ancora memoria …
Più che altro da quel che ho scritto sembra che mi stia svenando per qualcuno e non mi capacito del fatto che non lo ricordi.
Sò fasulla mi sa.
Forse, all’epoca, l’hai scritto accaso perchè sapevi che la Tilla di cinque (5) anni dopo si sarebbe scervellata per capire a chi mai ti stessi riferendo, costringendoti ad un’indagine introspettiva che, almeno almeno, ti tiene impegnata in una divertente edizione “sticazziana” di Indovina Chi.
Questa versione di Tilla Psicopatik Genio del Male mi garba parecchio.
Temo, invece, d’essere stata banalmente la solita mezza sciroccata.
Però posso sempre fare finta.
Infatti. Ti bastano dei baffetti neri da attorcigliare con due dita et voilà! la Tilla Malvagia è servita.
In effetti questa sarebbe la migliore immagine che dovrei propagandare di me. Mi eviterei un sacco di grane, beghe, fraintendimenti, rotture di palle, insomma…
Anzi. Mi hai fatto venire in mente che dovrei aprirmi un blog (l’ennesimo) in veste maschile. Anche se l’ultima volta che l’ho fatto è stata un’ecatombe. Ma se non dessi confidenza… mumble mumble.
ahahha secondo me hai una seconda personalità che scrive a tua insaputa 😉
Che vergogna Michel. Che amante balorda e inaffidabile.
ahahaha beh ma il caos ha da sempre il suo fascino 😉
Se non ricordi proprio niente vuol dire che non era per niente interessante o importante,per cui ti direi di dormire sonni tranquilli :lol
Un bacio
Beh in effetti non deve essere stato il grande amore della mia vita. Però mi riconosco nello scrittura un autentico sdilinquimento sofferente. Ma tu guarda… uno soffre e poi manco si ricorda perché. Sarebbe meglio evitare sin dall’inizio.
Forse con “occhi grigi” ti riferivi ad una metafora….
Esterno, lungotevere. Tilla è avvolta in un cappotto, si stringe a sè guardando l’acqua che giù scorre come i suoi pensieri. Dietro, immobile, Lui a due passi da lei ha appena finito di dirle che non è ancora capace di guardare il mondo con i colori dei suoi occhi.Tilla allora si volta, stretto primo piano,leva quei due passi di distanza e dice:
“Allora indossa gli occhi grigi e fammi male”.
Titoli di coda.
Ahahahahahahah Mita!
Sarebbe stato bello, esteticamente quantomeno, probabilmente me lo sarei ricordato.
Scriviamo una sceneggiatura insieme, dai.
Ahahahah! Si in effetti…
Io ti prendo sul serio sulla sceneggiatura…
Buongiorno! 🙂
Ah magari. Tu ci metti il genio e io la tecnica (sto con la creatività sotto le suole).
E famolo!! Dammi il la…il sol o il fa che io sò pronta!
Ci vorrebbe una storia.
Ci vorrebbe una scelta di tempo.
E ci vorrebbe una scelta di budget.
Poi va da sé.
Scegliamo tutto. Iniziamo.
Che te stò a pressá? 😉
No no. Me sento solo un vago fiato sur collo.
Famo uno shortino và. Cortometraggio a bassissimo budget.
Location facili facili: interno di una casa normale al giorno d’oggi, luogo pubblico (così non dovemo chiede permessi), luoghi aperti al pubblico semplici (un bar di un amico se trova), esterne solo di giorno (così non servono le luci della madonna), pochi personaggi e facili da reperire (no bambini, no anziani, no nani, un cane che passa è ammesso).
Vai!
Sei un mito! Che capacitá di problem resolving!!! Sai che facciamo lo shortino lo prendiamo assieme e diamo sfogo dal vivo alle idee… mò me pijo un caffè!
Tocca solo scrivere. Il resto cellò: attrezzature, registi che non rompono li cojoni li trovo, attori che non rompono li cojoni li trovo, compositore per le musiche originali cellò, direttori della fotografia e montatori pure. Anzi, montatori soprattutto…
Ciò pure la casa de produzione. Non finanzia un cazzo, ma fa fico.
Cazzarola! Siamo a cavallo (no non dico coi montatori).
Ah! Non me mette oggetti fondamentali irreperibili: tipo la saliera in oro di Cellini o un puzzle di 1000 pezzi con l’immagine di una cosa introvabile. Ecc. ecc.
Se serve una neonata me la faccio prestare. Il cane è meglio femmina e piccolo.
Pezzi di fico sono ammessi che la ricerca è piacevole.
Ahahahah sugli oggetti chiediamo a poetella che suppongo a casa sua se pò trová de tutto! Niente bambini, che noi mica vogliamo intenerire, temo che sui pezzi di fico la ricerca sia lunga ma se non devono parlare se pò fa!!
Il pezzo di fico che è mejo che sta zitto ne ho a frotte!
Qualcuno pure parlante, ma poche battute che è meglio.
Portali che fanno scena! I parlanti solo voce fuori campo.
E allora via! Senza esitare!
P.S. No alla voce narrante e no con un risveglio mattutino alla prima scena.
Ok! Ti lascio i notturni. No voce narrante!
Per la storia attingiamo da te che da me du cojoni…
No te prego… pure le storie mie du cojoni. So viste e riviste dai.
Sono alla ricerca del nuovo. Sono certa che mi stupirai!
Ahahah non ti credo….allora uniremo le storie tipo figure mitologiche…arpia, fauno, sirena, grifone, gorgone
Eccallà, lo sapevo che te buttavi sul fantasy.
No!! Quale fantasy…la realtà lo supera!!
Pure secondo me. Ne ho conosciuti di esseri mezzi uomini.
Ahahahah ecco vedi!!
Il prima, riletto con gli occhi del poi, si sgrana.
Che non parlo di rosari, ma di sbiadimento, di mancanza di contesto.
Vale un cazzo, via.
Tilla, per me, stanotte ci hai dormito di sasso.
Io m’azzardo, ecco.
Abbastanza di sasso, in effetti.
Anche perché ciò che non si ricorda non può turbare.
Magari era romanzato…
No no, se l’ho scritto era proprio tal quale. Le cazzate di solito le racconto a voce. Per iscritto no, non avrebbe senso per me scrivere.
Sono quasi tentata di chiedere a un mio amico se per caso si ricorda se l’ho scritto per lui (è l’unico con gli occhi grigi che mi ricordi) e lui si era salvato tutto ciò che avevo scritto per lui, però proprio non avrebbe senso.
Ahahahah! Le cazzate le racconti a voce? Ma una bella storia romanzata mica è una cazzata! Ahahahah!
Beh sai verba volant scripta manent e poi… deformazione professionale.
Può essere che ci fosse un’espressività accentuata (dimolo così). Più che altro sarei curiosa di sapere quali fossero ste parole che ho letto e che mi hanno ferita in qualche modo.
Anche per ridere: magari che non fossero scritte per me è stata na salvata incredibile, sapendolo a posteriori.
Magari mi ci sono fatta pure qualche pippa mentale su questo e su ste parole!
Che stronzeria…
Un classico…
Un classico sì. Che comunque non mi deve essere servito come lezione.
E vabbè vabbè.
Ma le pippe mentali sono tali proprio perché ci piace farcele, e, dopo un po’, abbiamo l’esigenza di ripetere il gesto, spesso con le stesse identiche modaliità. Cambia solo l’oggetto del desiderio. A volte neanche quello…
A volte neanche quello… e hai ragione!
Buona notte.
Sì. In tutti i sensi.
E pensare che io nel leggerlo colgo tutt´altra interpretazione: Tilla dall´ala spezzata che non se la sente di imbarcarsi in sentimenti, che quindi procede ad ostracizzare la propria “inclinazione ad amare”, conscia peró di star curando solo il sintomo e non la causa e/o di starsi dando la zappa sui piedi nell´affidarsi all´atarassia. Tilla che ne conclude come sia meglio rischiare “in battaglia”, che in fin dei conti gli “occhi grigi” siano peggio di qualsiasi ferita.
Nessun non-cagante, nessun dramma, nessuno a turbare la tua serenitá, se non la te stessa post-festivitá.
(Mi son concessa licenza di libera interpretazione… dopotutto rimango figlia tua)
Sì sì, è un’interpretazione validissima in realtà.
Due cose sono certe però, conoscendomi: 1) qualcuno ha scritto qualcosa che mi ha fatto girare le palle; 2) sto post l’ho scritto per qualcuno che sapevo lo avrebbe letto.
Insomma è una storia di fastidio. Quello è sicuro.
Io non ce la farei a rivelare il mio blog (i miei scritti in generale) a qualcuno, il cui ruolo nella mia vita non mi sia decisamente chiaro e stabile. :O
Approposito, e la cosa del preferire l´esser scelte per i culo piú che per “l´intellettualitá”?
Io invece riesco a condividere i miei scritti solo con chi non ha un ruolo nella mia vita. Il problema è che poi, talvolta, chi mi legge, a un certo punto, assume un ruolo, spesso anche concreto e diventa tutto più complicato.
Attenzione: non essere preferite per il culo piuttosto che per l’intelletto (il mio desiderio semmai è piacere sia per il culo che per l’intelletto, ovvio no?). E’ un problema di intenzioni e dichiarazioni. (E anche di presunzioni). Il punto è nella dichiarazione e nella intenzione che la sostiene.
Hai ragione, ti invio una mail.
Mettiamola cosí: facile é aprirsi con gli sconosciuti (un giro di applausi per l´inventrice dell´acqua calda, alé!), che nella blogosfera si traduce con persone che non si conosce dal vivo. Ma quando riguarda persone effettivamente conosciute, io riesco a far leggere ció che scrivo solo a pochi, pochissimi fidati. Credo che per ora siano state 4, forse 5 persone.
La sola idea che “conoscenti” superficiali mi leggano mi terrorizza.
Attendo la mail.
E infatti l’indirizzo del mio blog non è noto a nessuno dei conosciuti pre-esistenza del blog, tranne un amico che ho conosciuto tramite il vecchio blog.
Ma è, ovviamente, noto ai conosciuti post-esistenza del blog.
Ergo, il problema mi si pone nuovamente. Motivo per cui c’è un “settore” di vita che non posso scrivere qui. E sto da capo a dodici.
Perché “ovviamente”? Io ho il blog da marzo, ma non tutti coloro conosciuti da allora ne sono a conoscenza. Boh, oggi son lenta.
Ehm…conosciuti qui, sul blog, intendevo dire.
Apparte che sei stupenda cazzo (volevo dirtelo anche in post precedenti, ma la foga di leggere altro e altro ancora m’ha fottuta), ma hai fatto na cernita di gente dagli occhi grigi… mica é un colore normale. dai che sono curiosa, perche il pezzo é stupendo, si sente che parli dell’amore, di uno primitivo, da fare male….
E dai cazzo stila na lista e vediamo di ripigliare i fili!
Ma grazie! Stupenda no dai, è troppo.
Se me metto a fa na lista finisco domani e poi… ma vatteli a ricordà!
Hahahahah soprattutto.. Vatteli a ricorda’!
Anche a me è capitato di ripescare di recente alcune cose scritte secoli fa e le guardavo con uno sguardo perplesso chiedendomi ” ma chi è sta tipa che ha scritto stà roba?” Quindi non ti meravigliare, certe storie che allora sembravano tutto per noi oggi rappresentano solo delle piccole macchiete sul nostro lenzuolo esistenziale 🙂