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Sondaggio-curiosità o quello che vi pare.

1) Qual è il motivo che vi ha spinto a scrivere in un blog? Quale la finalità iniziale, l’impulso primario?

2) Il motivo iniziale è cambiato durante il tempo? Si è configurata una nuova finalità?

3) Prima di scrivere vi ponete mai il dubbio che ciò che volete scrivere o state per scrivere possa non essere gradito o non suscitare interesse nei vostri lettori abituali e non?

4) Nel caso in cui la risposta alla domanda precedente sia “sì”, avete mai evitato di pubblicare qualcosa in virtù di quella risposta affermativa?

5) Scrivere in un blog vi fa pensare/sentire di appartenere ad una comunità?

6) Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, il senso di appartenenza vi procura piacere o fastidio?

7) Utilizzate il blog per conoscere altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

8) Utilizzate il blog per conoscere le opinioni di altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

9) Scrivere sul blog vi procura mai ansia?

10) Per quale cazzo di motivo non usate mai il “giustificato” nell’impaginazione procurando sofferenza nei lettori con disturbo ossessivo compulsivo?

Grazie per le cortesi e quanto più possibile intellettualmente oneste risposte.

122 risposte a “Sondaggio-curiosità o quello che vi pare.

  1. Erre

    Per prima cosa volevo rappresentare un sentimento profondo: ti lovvo abbestia!

    Poi rispondo anche alle domande.

    Er caruccetto.

  2. zeusstamina ⋅

    Solo se me lo chiedi per favore ti rispondo! 😀 ma in privato o devo sciacquarmi i panni (etc etc) davanti a tutti?

    • Ho anche ringraziato in anticipo!

      Comunque la tua domanda è in piccola parte una piccola risposta. Come preferisci tu!

      • zeusstamina ⋅

        Ah beh, sei hai ringraziato in anticipo cambia tutto. Adesso sono “al lavoro”, vedo di ricordarmi dopo. Me lo segno anche nel cellulare sotto “tortura dell’acqua cinese”

      • Ahahahahahahahahahah! Tortura dell’acqua cinese mi garba molto.

      • zeusstamina ⋅

        Direi che è una cosa tipo quei pacchetti maledetti che sembrano una cosa bella e tranquilla (i pacchetti benessere delle SPA) ma alla fine soffri come un cane.
        Esempio: massaggio completo al fieno d’aprile con dito in culo al sapor di fragola e sfumature d’ambrosia. Relax completo per il corpo e la mente.

        Tu leggi tutto e sembra bello, ma c’è un particolare inquietante in tutto questo ahahahaha

      • “massaggio completo al fieno d’aprile con dito in culo al sapor di fragola e sfumature d’ambrosia. Relax completo per il corpo e la mente”

        Ahahahahhahahahahahahah!

        Esageraaaaato! Però sarebbe, ad esempio, interessante sapere perchè percepisci un odor di sofferenza e inquietudine. 😀

      • zeusstamina ⋅

        Non lo so… penso sia il brucior de culo che non mi convince. Sarà dolcificato dalla fragola e ambrosia… ma c’è questo particolare che mi rende dubbioso 😀

        Poi, logico, i gusti son gusti. Ognuno vede la sofferenza dove vuole. C’è chi, per esempio, è allergico al fieno, chi alla fragola… che ne so io. A me è quello che rende dubbioso e restio XD

      • Minchia mi stai facendo venire voglia di fare altri milioni di sondaggi, semplicissimi, anche solo una domanda secca. Mi giocherei le palle che non ho che non risponderebbe nessuno, pur continuando a lasciarlo trapelare o dichiararlo tra le righe dei post.

        Tillasadika.

      • zeusstamina ⋅

        secondo te non ti risponde nessuno? io sono qua e scrivo velocemente mentre sto telefonando etc… ma ti manderò le mie risposte – intellettualmente significative ahah.

      • Son tutta occhi.

        Praticamente un mostro.

      • zeusstamina ⋅

        Ecco, visto che stasera dormo, mi ritaglio adesso 2 minuti.
        1. sfida personale. Ecco il motivo.
        2. no, sempre la stessa. Solo che l’ho arricchita di una grande cornice d’inutilità, da sapore.
        3. no. Mai fregato niente.
        4. – (vedi sopra il motivo)
        5. no. Ma logicamente scrivendo in un blog rientri in una comunità di blogger. Che tu voglia o meno.
        6. non mi provoca niente. Sono infastidito dall’umanità in generale, io.
        7. no, scrivo per scrivere. Se poi conosco altra gente, ben venga. Ma io scrivo per me.
        8. no, scrivo quello che voglio scrivere. Poi c’è il confronto con le altre opinioni. Non sono uno di Moodys o agenzie di rating.
        9. no. Mi procura ansia andare al lavoro. Che cazzo.
        10. uso il giustificativo, perciò non rientro nella categoria. E se non piace, la lista per le lamentele è in fondo a destra. Sono il despota illuminato del mio blog.

        Sono abbastanza intellettuale?! No, perché la tua opinione mi interessa?! Vogliamo essere amici? (giusto per mandare messaggi contrastanti in un solo post ahahahahah)

      • Ah e mica era così complicato rispondere!

        E’ sempre la risposta al punto 1) che mi incuriosisce di più: quale sarebbe stata la sfida?
        Sò un po’ de coccio su certe cose.

        Caspita se ne hai mandati di messaggi contrastanti! 😀

      • zeusstamina ⋅

        Lo so… ma questo è il bello. Si fa presto ad essere tutto bianco o tutto nero (soprattutto a parole molti sembrano novelli Inquisitori). Ma almeno sono onesto 😉

        Che sfida? Sfida a me stesso. Saper scrivere altre cose rispetto alle sole recensioni metal.

      • Guarda te lo sussurro pian piano: sei il più nascosto di tutti!

      • zeusstamina ⋅

        Ahahah! Lo prendo come un complimento allora.
        Dimmi quello che vuoi sapere, altre curiosità, e vedrò di risponderti (anche perché, in effetti, mi hai chiesto unicamente lumi sulla prima domanda)

      • Domanda chiarificatrice: sostieni che la finalità del tuo blog è una sfida con te stesso relativa alla tua capacità di scrivere altro. La sfida non avresti potuto farla anche da solo su una bella paginetta word? Perchè la scelta di un luogo “pubblico”?

      • zeusstamina ⋅

        Finalmente la domanda che mi piace. Interessante come cosa. Il luogo “pubblico” è venuto naturale per un semplice motivo, scrivevo già “per il pubblico” perciò continuare non era un grande dramma. In fin dei conti sono più di 15 anni che scrivo “per il pubblico”, direi che non è cambio epocale. Solo che adesso scrivo cose diverse.
        Mi potrai dire che c’è della schizofrenia nella mia risposta attuale con quelle date prima… io ti dico di no. Perché ho sempre (prima ed adesso) scritto unicamente per me stesso, per il mio piacere, il mio gusto, i miei tempi e le mie modalità. Il fatto che la gente apprezzi o disprezzi quello che scrivo è effettivamente “secondario” rispetto al raggiungimento dello scritto finito da parte mia.

        Ps: la sfida è stata fatta anche sulla paginetta word… ma non riesco ad avere ritmo. Non chiedermi perché. Scrivere in rete mi fornisce “scadenze” mentali.

  3. Diemme

    Torno con calma, se mi dimentico torna a prendermi per le orecchie! Ora sono al lavoro, per rispondere alle tue domande ci vuole un po’ di concentrazione… 😉

  4. poetella

    ma, dico io,
    1) perché non ti fai un mezzo chilo di cazzi tuoi?

    Oppure
    2) perché non li dici tutti tu i motivi… perché e per cui?
    Tillucola della malora! (e Tillucola è smaccatamente dispregiativo)

    Ecco.
    😉

  5. So’ le 10.30 de mattina !
    Troppe domande… gna posso fa !

  6. pegappp

    1) Imparare

    2) Imparare + condividere

    3) Ni

    4) No

    5) No

    6) /

    7) No

    8) Si

    9) No

    10) Boh

    🙂
    Ciao

  7. 1) Qual è il motivo che vi ha spinto a scrivere in un blog? Quale la finalità iniziale, l’impulso primario?

    Rendere pubblico ciò che mi passa per la testa

    2) Il motivo iniziale è cambiato durante il tempo? Si è configurata una nuova finalità?

    E’ cambiato quello che voglio rendere pubblico

    3) Prima di scrivere vi ponete mai il dubbio che ciò che volete scrivere o state per scrivere possa non essere gradito o non suscitare interesse nei vostri lettori abituali e non?

    Per questo sono diventato Hasegawa Kooji, così scrivo quello che voglio

    4) Nel caso in cui la risposta alla domanda precedente sia “sì”, avete mai evitato di pubblicare qualcosa in virtù di quella risposta affermativa?

    Con la vecchia identità sì e mi annoiavo a morte

    5) Scrivere in un blog vi fa pensare/sentire di appartenere ad una comunità?

    Vorrei crederlo, ma in realtà penso sia solo un incontro di individualità un po’ civettuole

    6) Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, il senso di appartenenza vi procura piacere o fastidio?

    Mi darebbe piacere se non avessi quella convinzione di cui sopra

    7) Utilizzate il blog per conoscere altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

    Se conosco persone nuove fa piacere, ma è un effetto collaterale

    8) Utilizzate il blog per conoscere le opinioni di altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

    Direi che leggo gli altri per questo motivo, sì

    9) Scrivere sul blog vi procura mai ansia?

    Il contrario semmai

    10) Per quale cazzo di motivo non usate mai il “giustificato” nell’impaginazione procurando sofferenza nei lettori con disturbo ossessivo compulsivo?

    Perché l’ho usato per dieci anni e mi faceva sentire in gabbia

    • Ho avuto una “piccola morte” leggendo le tue risposte.

      Se me lo consenti, vorrei farti una domanda per chiarirmi la tua risposta al punto 3): la tua scelta presuppone in qualche modo la volontà di non renderti noto e quindi avere lettori nuovi e conosciuti, onde evitare il rischio di rottura di cazzo della prima identità?

      • In parte… Il bisogno primario era di liberarmi dalla cattiva abitudine di censurarmi. La vecchia identità era nota ad amici e parenti e non era più possibile essere libero di scrivere a briglia sciolta.
        Mi annoiavo e non scrivevo più

      • Sì sì comprendo PERFETTAMENTE.
        Per questo mi ponevo l’ulteriore domanda relativa al futuro: escludi l’apertura a nuove conoscenze (e future pseudo-amicizie) che potrebbero spingerti ad ulteriore, seppur minore, censura?

      • Non vedo perché nuove conoscenze dovrebbero limitarmi. Mi spiego meglio.
        Noi tutti creiamo un certo tipo di interazione cge inizia necessariamente sui commenti e può continuare via e-mail.
        Fintanto che mantengo la mia identità-paravento anche in questi scambi mantengo l’anonimato di cui necessito.
        Ovviamente sono obbligato a rifiutare la partecipazione a raduni (effettivamente mi è successo) e non dare più in giro i miei contatti telefonici (non lo farei comunque).
        Per i social network non sento una grave perdita ma non sarebbe un problema creare un account ad hoc, se necessario.
        Io comunque preferisco la asincronicità delle e-mail, anzi non rifiuto mai la possibilità di instaurare una corrispondenza giacché amo scrivere lettere

      • No no, mi riferivo ad una conoscenza personale che necessariamente implichi la “perdita” della nuova identità.
        In questo senso mi hai già risposto. E comprendo.

      • Ovviamente potrei ricominciare tutto da capo… ma ho notato una cosa molto positiva: da quando scrivo liberamente ho molto più seguito.
        Certo, questo solletica la mia vanità, ma anche mi restituisce fiducia in quel che sono.
        Se ponendomi a nudo piaccio, allora forse non sono così male.

        Vale la pena di sacrificare un’interazione “vera” (cos’è il vero? un rapporto tra due anonimi non è una “conoscenza personale”?) per potersi esprimere liberamente?

      • Un rapporto tra due anonimi è una conoscenza personale, sì. Con alcuni limiti. Del resto anche al di fuori di qui ci sono conoscenze personali con alcuni limiti.
        Vale la pena il sacrificio? Difficile risponderti: se non supero il limite della conoscenza “de visu” non posso fornire una risposta aprioristica, stante la necessità di valutare caso per caso. Avendolo superato in alcuni casi, concreti, posso dire che sì, ne è valsa la pena. Certo questo mi porta a scrivere in altro blog, con altra identità, dove evito di interagire con chiunque. Una sorta di paradosso. Ma tant’è…

      • Hydor Tesla ⋅

        voglio sapere anche io la risposta

  8. vetrocolato ⋅

    Tilla, oggi ciai le curiosità?
    ..io ho aperto il blog perché qualcuno che mi vuol bene ha capito che avevo delle cose da dire. E questa mi pare soddisfi la prima. Poi, diciamo che la cosa mi sta prendendo la mano e non è più solo sfogo, ma piacere di scrivere, di lasciare roba qui e non tenermela più dentro. Per il punto tre, fondamentalmente non mi frega un cazzo se quello che scrivo non piace ai più. Chi mi vuol bene, le cose celedico di persona. Per il quattro: no. Al limite formulo senza essere troppo diretta, ma se deve uscire esce. 5 e 6 insieme. Si e no. Manca la presenza fisica. Ma con qualcuno, scriversi e leggersi, mi fa sentire veramente parte integrante. Di qualcosa, sono due o più persone che comunicano. Non la definirei comunità, ma sala giochi. 7 non è il mio fine, ma è capitato di conoscere persone. E di certo conoscere persone fuori del solito giro permette confronto e dialogo. E io ne sono avida. E così ho risposto anche alla 8, sono avida di opinioni e persone parlanti e dotate di concetti e esperienze da condividere. 9 no, ansia no. Il più delle volte è sfogo. Liberatorio. 10 che cazzo è il giustificato? Ora, Tillaamore, è venuto fuori un commento cheperforzadicose è lungoabbestia, perciò, non ti lamentare.
    Eppoi, cazzo, adesso che mi hai fatto L’INTEROGATORIO, mo’ che dici a GLASSY??! Eh? Fuori le tue, di risposte!

    • Non solo non mi lamento, gioisco di un commento così approfondito, esplicativo e vero.
      Il punto 1) mi ha colpito (e tre!), il fatto cioè che qualcuno ti abbia consigliato e spinto verso la scrittura al fine di “dire cose ed esprimerti”. Mi piace.
      Anche la definizione “sala giochi” mi fa sorridere.
      Grazie per avermi risposto, Glassy.

      Giurin giurella, risponderò anche io. In realtà ero davvero curiosa di ascoltare gli altri.

    • Ah scusa, il giustificato è l’impostazione della pagina con i margini dritti su entrambi i lati, in modo che la scrittura sia contenuta in un perfetto rettangolo.

  9. Adoro rappresentare l’uomo medio su cui baseranno le campagne pubblicitarie sulle sdrucciole o le gricciole o le sminchiole così ti rispondo:
    1) mi sono fatta un regalo. Libertá.
    2) no. No ma non è detto in futuro.
    3) no. Ma non è detto in futuro.
    5) si ma in fondo è la stessa cui appartengo fuori.
    6) come ogni senso di appartenza…entrambi.
    7) si un pò come il posto a sedere sull’autobus. alcune volte rileva per il tempo di una fermata.
    8) si. Vedi sopra.
    9) no. Lo xanax mi aiuta.
    10) è la prova occulta del deficit di attenzione.
    Bacio
    Ps ti giunsero i saluti?

  10. Dunque:
    1) Ho iniziato con un altro blog, perche’ avevo troppe cazzate da dire e non riuscivo a tenerle per me. Nel tempo mi sono resa conto di avere anche altre cose, frammenti di vita di qualcuno che non c’e’ piu’, e mi seccava l’idea che la sua vita fosse passata inosservata, cosi’ ho chiuso l’altro e aperto questo.
    2) No. La finalita’ era ed e’ ancora quella di far conoscere la sua vita, se pur in forma anonima.
    3) La bellezza sta negli occhi di chi guarda… e di chi legge. No, non me lo pongo mai questo problema.
    4)…
    5) NO
    6) …
    7) Assolutamente secondaria, anche se ho conosciuto persone simpaticissime, altre di una dolcezza quasi disarmante e una vastita’ di frustrazioni di tutti quei blogger che si sentono geni incompresi.
    8) Le opinioni degli altri sono importanti, ma non una cosa primaria. Spesso si scrive per dar sfogo ai sentimenti e lo si fa per se stessi, non per gli altri.
    9) No. Non deve essere un lavoro, ma un piacere, scrivere sul blog.
    10) 😀

    • Il tuo punto 1) è interessantissimo, direi anomalo. Un atto d’amore, un senso di riscatto, chissà quanto altro ci sarebbe in più da sapere.

      Sul punto 7) ridacchio, sghignazzo parecchio.

      • Tanto che di piu’ non si puo’ !
        Sul punto 7) anche io ci ridacchio un po’… e’ quasi grottesco !

      • Non si può sapere qualcosa di più relativamente alla finalità del tuo blog?

      • La finalita’ e’ raccontare di un amore che dura anche dopo la morte. Che questa non basta a separare due persone e che esiste un lutto che non si metabolizza mai. Che si puo’ restare una meta’, per sempre.

      • E’ una motivazione forte e unica. Talmente personale e profonda che mi sento una spiona capitata nel luogo sbagliato.

      • Non lo sei. Se lo avessi pensato non avrei neanche partecipato al tuo sondaggio 😉
        E poi… e’ tutto talmente criptato, che pur volendo spiare non ne caveresti un ragno dal buco. Ma se un domani, passeggiando per librerie, dovessi trovarti tra le mani un romanzo firmato Sabrina S. …allora potresti dare un’occhiata. In quello c’e’ la storia, cosi’ com’ e’ stata. 🙂 Buongiorno, Tilla. Sono le 4.30 a New York. Dopo una notte decisamente insonne… vado a farmi una doccia. Baci

  11. Gintoki

    Bello sto sondaggio. Ti laicco.

    1) & 2) Ho cominciato sto blog nel 2006 e negli anni lo scopo non è cambiato: mi piace dire, raccontare, anche se nessuno ascolterà. Certo, potrei tenere un diario privato, ma sono un esibizionista in realtà. Potrei star nudo davanti allo specchio per fatti miei, ma preferisco passeggiare davanti le finestre.

    3) A volte ci penso ma scrivo ugualmente ciò che avevo in mente

    4) mai evitato

    5) mmmh non saprei. Non l’avevo mai vista in questi termini

    7) & 8) Anche qui devo dire che non ci avevo mai pensato. Pur avendo un blog da 8 anni non sono mai stato molto social. O meglio, agli inizi, quando era ancora un blog di MSN (prima di migrare su WP) era un modo per interagire con altre persone, conoscere opinioni, confrontarsi ecc. Anche se era una comunità di ragazzini. Ora negli ultimi mesi sto riscoprendo questa funzione, mi piace interagire con altre persone, imparare anche qualcosa dagli altri.
    È una finalità secondaria, comunque, rimango sempre un esibizionista che passeggia davanti le finestre.

    9) Mai

    10) Non soffro di questo problema, io vivo per il giustificato. Faccio presente che sono uno che raddrizza i quadri storti. Anche in case altrui.

    • Curioso che sei. Un esibizionista che, tuttavia, non è social. Il desiderio in qualche modo di mostrarsi, di affermare il proprio sè, ma senza interagire troppo. Forse il desiderio di essere “scoperto” in qualche modo. Sto diventando troppo personale e ficcanaso?

      Il punto 10) mi spinge ad amarti intenZamente.

      • Gintoki

        Mi hai scoperto!

        Ecco, sì, mi rendo conto di esser contorto.
        Diciamo che, volendo rimanere nella metafora sull’esibizionismo, non sono quello a cui piace davanti a tutti ma quello cui intrigano i posti dove può essere colto di sorpresa.

        In fondo è così, non ho mai inseguito il desiderio di coltivare una comunità di lettori, che penso sia lo scopo di un blogger normale. Mi piace più l’idea di dire le mie cose in un angolo in penombra che può essere raggiunto da chiunque.

        Ciò non vuol dire che non me ne freghi nulla del lettore, sto interagendo con persone interessanti attualmente e ne sono contento.

        Però il mio egocentrismo penso predomini

      • In pratica è come se tu volessi metterti in un angolino seminascosto, senza mostrarti e senza ricercare l’attenzione (ma anche senza darne), ma con l’aspettativa che qualcuno ti trovi dicendo: “Oh cazzo! Guarda cosa ho trovato!”.

        Quanti anni hai Gintoki? Usciresti con me una sera?

        Ok sto uscendo dal seminato.

      • Gintoki

        Ahahaha!

        Sono prossimo ai 29, comunque 😦

        Lo so lo so, sembro più giovane. È che mangio crocchette con gli omega 3, mantengono il pelo sano e lucido

      • Perfetto! Età perfetta.

        Dicevamo: usciresti con me una sera? 😀
        (Fa parte del sondaggio eh, fidati)

      • Gintoki

        Ah è parte del sondaggio? Non ho visto questa domanda nel questionario degli altri!

        Anche due sere, comunque! 😀

        Però ti devi presentare con la stessa espressione di Brigitte Helm nell’avatar, sennò non ti riconosco

      • Tranquillo, riesco a riprodurla in modo identico.

        Vada per le due sere.

  12. Maniacalmente rispondo:
    1) Qual è il motivo che vi ha spinto a scrivere in un blog? Quale la finalità iniziale, l’impulso primario?
    Pigra per indole ma con una innata propensione alla scrittura dei miei pensieri, ho pensato che un blog mi avrebbe spinto a essere più costante nell’esercizio dell’autoanalisi

    2) Il motivo iniziale è cambiato durante il tempo? Si è configurata una nuova finalità?
    Scrivo da poco, quindi no al momento no

    3) Prima di scrivere vi ponete mai il dubbio che ciò che volete scrivere o state per scrivere possa non essere gradito o non suscitare interesse nei vostri lettori abituali e non?
    Non penso al lettore in quanto entità astratta, penso piuttosto a quelle poche persone che conosco nella vita reale e alle quali ho dato accesso a questo diario intimo. Il fatto che si tratti di una cerchia ristrettissima mi consente ampia libertà d’azione anche perché mi sa tanto che non mi leggono con assiduità, anzi…

    4) Nel caso in cui la risposta alla domanda precedente sia “sì”, avete mai evitato di pubblicare qualcosa in virtù di quella risposta affermativa?
    Se e quando mi capiterà sarà per evitare di urtare la sensibilità delle persone appartenenti alla cerchia di cui sopra, credo. O forse me ne sbatterò bellamente e buona notte ai suonatori

    5) Scrivere in un blog vi fa pensare/sentire di appartenere ad una comunità?
    Mi piacerebbe, ma al momento no…

    6) Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, il senso di appartenenza vi procura piacere o fastidio?
    Credo mi procurerebbe piacere, ma non so…

    7) Utilizzate il blog per conoscere altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?
    Non avevo mai pensato che potesse esserci questa possibilità, sono di una disarmante ingenuità?

    8) Utilizzate il blog per conoscere le opinioni di altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?
    Mi piace quando qualcuno commenta, perché i punti di vista altrui sono fonte di riflessione, ma non la definirei una finalità: se qualcuno commenta bene, sennò pazienza

    9) Scrivere sul blog vi procura mai ansia?
    Per carità: se così fosse smetterei di scrivere – vivo a pane e ansia già di mio che almeno il blog sia un momento di pseudo-svago…

    10) Per quale cazzo di motivo non usate mai il “giustificato” nell’impaginazione procurando sofferenza nei lettori con disturbo ossessivo compulsivo?
    Non è una scelta, è wordpress che non mi consente l’uso del giustificato, oppure sono io che non sono stata in grado di trovare la funzione adeguata quindi capisco il disagio dei lettori con disturbo ossessivo compulsivo alla cui schiatta mi pregio di appartenere e mi scuso per il disagio suddetto

    • Ma che belle risposte…

      Sul punto 1): hai avuto conferma della circostanza che la scrittura ti aiuta nell’autoanalisi? Ne trai giovamento?

      Per la verità sì, ci sono persone che utilizzano il blog per conoscere persone. Qualcuno anche con finalità quasi primaria.

      Mentre l’appartenenza ad una comunità è abbastanza semplice, ma non potrei assicurarne la piacevolezza.

      Sul punto 10): tranquilla, a parte l’immediata e istintiva sensazione di mancanza di schema e di ordine, ce la faccio comunque a leggere 😀

      Grazie per aver risposto.

      • Ho sempre usato la scrittura come strumento di autoanalisi, ma in modo parecchio discontinuo e per lo più sotto forma di missive spesse volte mai spedite… In questa fase della mia vita l’avere uno spazio nel quale riversare la confusione e il dolore che mi alberga dentro ha i suoi lati positivi, anche se non so bene se mi sia di giovamento… Il fatto che io non abbia ancora abbandonato l’impresa mi fa comunque propendere per un si…
        Abbraccio virtuale 🙂

  13. Mi piacciono i sondaggi!

    1) La cosa è partita come una sfida…la spinta me l’ha data uno che è passato sul mio cuore con un trattore e poi l’ha messo in un tritacarne. Quanti aneddoti potrei raccontare su di lui! Scrivevo su un mio quadernuccio, poi visto che lui aveva aperto un blog per
    dar sfogo alla sua vena da bel tenebroso mi sono detta: “accidenti, lo faccio anche io e millemila volte meglio”

    2) Beh, direi di sì. Era un periodo piuttosto buio per la mia psiche e mi sono accorta che scrivere mi ha aiutata molto, così adesso mi diverto a tenere un blog e chi se ne importa della rivalsa.

    3) Non mi è ancora successo, sinceramente non ci ho mai pensato

    4) –

    5) Mmmmh oddio non saprei come rispondere…non credo di provare senso di appartenenza, ma sento di essere comunque entrata in un “qualcosa”. Un po’ come essere ad una festa e starsene attaccati alla parete ballonzolando con la testa.

    6) –

    7) 8) Direi secondaria, ma ovviamente mi ha fatto piacere conoscere – i pensieri di altre – persone e ricevere le loro opinioni.

    9) No! Se lo facesse anche scrivere sul mio blog sarei un caso disperato e non aspetterei un secondo per dedicarmi all’ascetismo sulle montagne nepalesi.

    10) Qualcuno che ama il giustificato come lo amo io! Quando me lo ricordo lo uso, assolutamente.

    • Ah! Un inizio per rivalsa! Anche questo è anomalo e interessante. Fortunatamente per te il piacere della scrittura ha prevalso sulla rivalsa.
      Stai attaccata alla parete ballonzolando con la testa perchè preferisci prima osservare come va la festa o perchè…?

      Più che amarlo, il giustificato, ne abbisogno.

  14. Antonio

    1) Dopo aver chiuso il precedente, che si era rivelata un auto-referenziale lamento sulle tristi e desolanti sorti mie, ho deciso di aprire l’attuale con l’impulso primario di solleticare una “parte” di me che non disprezzo, cioè il me stesso “lettore” e persino il me stesso pseudo (molto pseudo)-scrittore. L’umanità, comunque, non sentiva l’esigenza delle mie impressioni sui libri (e altro), ma tant’è. I “me stessi”, preciso, tendono tuttora a vivere in uno stesso corpo.
    2) Il motivo non è cambiato, semmai è aumentata l’interazione con gli altri utenti.
    3) Parto sempre dal presupposto di cui al punto 1, cioè che l’umanità, quindi anche i miei lettori, possano vivere benissimo senza i miei articoli. Ciò detto, cerco di evitare il più possibile di ricadere nei vizi mortali del mio primo blog, cioè lamentele del tutto private, e di attenermi, il più possibile, all’idea di incuriosire qualcuno alla lettura di libri che mi sono piaciuti.
    4) Sì, ma credo che la mancata pubblicazione di qualcosa, nel mio caso, non sia dovuta solo al motivo di cui al punto 3.
    5) Se per comunità s’intende quella formata dai blogger che mi leggono/commentano o che io leggo/commento, la risposta è no. Ho aperto il blog (ma forse questo andava scritto a l punto 1) anche per “allargare” la mia platea, che in un social come facebook, che frequento, è gioco forza più ristretta. Potenzialmente, tutto il mondo è la mia comunità, essendo raggiungibile da chiunque. La mia natura misantropica, o direi misantro-ironica, mi fa comunque guardare al concetto di comunità con un certo distacco.
    6) Finora prevale il piacere, quando sentirò fastidio, chiuderò il blog.
    7) Sì. Né rilevante né secondaria, oppure tutte e due. È una non-risposta, ma dipende anche dai momenti.
    8) Sì. Più che opinioni su questioni di attualità (politiche, economiche, sportive o come esse siano) cerco spesso opinioni su libri, film, opere d’arte, musica. Se poi, cercando queste, trovo anche opinioni interessanti (e magari divergenti dalle mie) anche sulle questioni d’attualità, posso soffermarmi anche su quelle.
    9) A volte me ne procura il non-scrivere, ma, considerata anche l’esperienza passata (nonché la storia dell’umanità che non ne sente la mancanza), cerco di attendere di avere qualcosa da scrivere piuttosto che gettare là un articolo su come sto prendendo sonno quella sera.
    10) È la prima cosa che faccio quando preparo l’articolo nelle retrovie. Nel farlo, talvolta mi sento un po’ troppo rigido, vorrei lasciare alle parole la libertà di fare quello che gli pare, ma poi giustifico, perché credo di avere anch’io disturbi ossessivi compulsivi.

    Belle domande. Ciao. 🙂

    • Antonio

      *rivelato (l’errore sulla sessualità del blog è indice dello stato mentale dello scrivente) 😀

    • Se ho capito bene, sostanzialmente hai avuto un rifiuto verso la parte di te che indulgeva nella lamentazione per spingerti invece verso un’apertura che concerne una tua passione.
      Se quindi ti venisse desiderio di scrivere qualcosa di personale e triste, eviteresti di farlo per te stesso o per gli altri?

      La mancata pubblicazione a quale ulteriore motivo è dovuta? (Se si può sapere, anche se mi pare di capire di no, ma io ci provo lo stesso a domandare).

      Credo che le parole non siano del tutto libere e che non sia il giustificato a ingabbiarle.

      • Antonio

        Hai capito bene. In realtà, le cose personali e tristi tuttora le scrivo, sebbene con un maggior “distacco” rispetto a un tempo. In sostanza, cerco di prenderla con autoironia, poi non sempre è possibile.
        Per esempio, la mancata pubblicazione può essere dovuta alla volontà di conservare un pur minima sfera intima; su questo argomento del “pubblicare o meno”, comunque, dovrò rifletterci meglio, mi (ci) hai dato un bello spunto.
        Una sorta di nemesi mi ha colpito stamattina. Dopo averlo controllato la “giustificazione”, devo aver cliccato per sbaglio l’icona della stessa, togliendola, così ho pubblicato l’ultimo articolo senza giustificazione. Per fortuna, però, me ne sono accorto dopo 5-6 secondi. 🙂

  15. giacani

    1) Volevo una scatola, anzi una biscottiera, meglio ancora un secchio, dove ficcar dentro tutte le cose che avevo scritto negli anni, prima e dopo FB. Un’amica che non usa FB mi ha detto, perché non apri un blog? E così venne fuori (se te va,l’avevo spiegato qui http://giacani.wordpress.com/2013/09/20/ed-ecco-a-voi-il-blog/). Inizialmente quindi doveva essere solo l’appendice del profilo FB, per gli amici a cui faccialibro sta sui maroni.

    2) Sì e no. Non avevo proprio idea che oltre al mio blog sarei entrato in contatto con altri blog…l’intento primario era scrivere, non leggere! Ma siccome in fatto di lettura sono malato, la cosa non poteva non tracimare. E così, oltre agli amici di FB e agli amici che non hanno FB, la cosa si è allargata ad altri blogger

    3) No. Assolutamente. Scrivo quello che mi frulla per la testa. A volte per la pancia e altre volte immagina tu dove. Penso che quelli che dicono, “io scrivo per me stesso” sono inveterati onanisti e pure buciardi. E’ ovvio che se scrivi, a meno che non lo fai nel rotolo di carta igenica con cui poi ti soffi il naso, speri quanto meno possa interessare qualcuno. Se poi questo deve diventare una malattia per mettersi in mostra o per farsi vedere, allora sì. Fatti vedere. ma da uno bravo.

    4) Ovviamente no (data la risposta precedente) E va be’ che so contraddittorio per natura e quasi sempre sono completamente d’accordo a metà con quello che dico. Però non esageriamo

    5) Una comunità tipo gli Hippy anni 60? I neocatecumenali? Gli agenti della Stanhome? No, direi proprio di no. A cazzeggiare me la cavo benissimo da solo. Se qualcuno poi si aggrega, fa piacere. E anche andare a cazzeggiare a casa d’altri, come sto appunto facendo

    6) né l’uno, né l’altro. Però debbo dire di aver conosciuto gente veramente interessante…psicopatici, maniaco depressivi, masturbatori compulsivi, gran cazzari…sì, sì proprio gente interessante 🙂

    7) Aidaje…t’ho detto de nooo!

    8) I commenti a quello che scrivo mi interessano (vedi punto tre). Soprattutto se a scriverli sono blogger che ho individuato e con cui c’è un certo dialogo avviato. (oh, m’è uscita una risposta seria…)

    9) Ansia? Scrivere? Ecchecazzo, pure il blog! Ma che te sei fumata??? 🙂

    10) Perché il giustificativo è come un fiume. Io preferisco il mare (tiè, bella questa!)

    Mi dispiace di averti mandato in vacca una cosa seria (seria? buona anche questa eh!). ma è più forte di me. Vedo la foto del tuo gravatar e mi torna il buon umore. Poi cara, quella famosa grappa me la dovrò pur meritare….
    Mo però ce dici i tuoi!

    • Ah quindi tu vieni da FB? E nun te vergogni???
      Ho visto effettuare il procedimento inverso (da blog a fb), qualcuno mi ha anche detto d’averlo fatto per la maggiore visibilità.

      Sì ho conosciuto anche io un sacco di gente interessante, la stessa che hai conosciuto tu probabilmente.

      Non chiedere mai a una signora cosa si fuma…

      Cosa seria? Ti sembro una persona seria???

  16. Franco ⋅

    Non capirò mai perché c. mi metto a rispondere a questo quiz!

    1) Qual è il motivo che vi ha spinto a scrivere in un blog? Quale la finalità iniziale, l’impulso primario?
    Per esternare, l’analista mi costava troppo.

    2) Il motivo iniziale è cambiato durante il tempo? Si è configurata una nuova finalità?
    No

    3) Prima di scrivere vi ponete mai il dubbio che ciò che volete scrivere o state per scrivere possa non essere gradito o non suscitare interesse nei vostri lettori abituali e non?
    NO NO

    4) Nel caso in cui la risposta alla domanda precedente sia “sì”, avete mai evitato di pubblicare qualcosa in virtù di quella risposta affermativa?
    Salto

    5) Scrivere in un blog vi fa pensare/sentire di appartenere ad una comunità?
    NO per niente

    6) Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, il senso di appartenenza vi procura piacere o fastidio?
    Ti ho detto di no!

    7) Utilizzate il blog per conoscere altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?
    Per niente

    8) Utilizzate il blog per conoscere le opinioni di altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?
    Questa è interessante, per conoscere come la pensano gli altri aiuta, v. punto 1

    9) Scrivere sul blog vi procura mai ansia?
    No, altrimenti lo spegnerei.

    10) Per quale cazzo di motivo non usate mai il “giustificato” nell’impaginazione procurando sofferenza nei lettori con disturbo ossessivo compulsivo?
    La mente umana è un universo Imperscrutabile

    Grazie per le cortesi e quanto più possibile intellettualmente oneste risposte.

    Grazie a te.

    • Mi spiace ma mi hai sollecitato una nuova domanda: come mai hai deciso di rispondere a queste domande? Sono certa che una risposta c’è.

      Se la tua finalità indicata al punto 1) non è cambiata, devo dedurre che tu sia ancora in blog-analisi? Ne trai giovamento?

  17. firesidechats21 ⋅

    Dunque:

    1) Qual è il motivo che vi ha spinto a scrivere in un blog? Quale la finalità iniziale, l’impulso primario?

    – Esercitarmi ad esprimere e a condividere me stesso (o alcune parti di me).

    2) Il motivo iniziale è cambiato durante il tempo? Si è configurata una nuova finalità?

    – No.

    3) Prima di scrivere vi ponete mai il dubbio che ciò che volete scrivere o state per scrivere possa non essere gradito o non suscitare interesse nei vostri lettori abituali e non?

    – Certo che sì, è normale.

    4) Nel caso in cui la risposta alla domanda precedente sia “sì”, avete mai evitato di pubblicare qualcosa in virtù di quella risposta affermativa?

    – Qualche volta, soprattutto cose che avrei potuto scrivere sull’onda emotiva, ma che sapevo di non condividere razionalmente.

    5) Scrivere in un blog vi fa pensare/sentire di appartenere ad una comunità?

    – Sì, con i se, i ma e tutte le considerazioni del caso.

    6) Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, il senso di appartenenza vi procura piacere o fastidio?

    – Mi piace, anche se a volte punge la consapevolezza che sia una cosa molto poco “solida”.

    7) Utilizzate il blog per conoscere altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

    – Grazie al blog ho conosciuto persone interessanti e di grande valore che sono nel tempo diventate amicizie molto importanti (perciò direi rilevante).

    8) Utilizzate il blog per conoscere le opinioni di altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

    – Assolutamente sì, in modo rilevante.

    9) Scrivere sul blog vi procura mai ansia?

    – No, l’ansia ce l’ho già di mio!

    10) Per quale cazzo di motivo non usate mai il “giustificato” nell’impaginazione procurando sofferenza nei lettori con disturbo ossessivo compulsivo?

    – Per procurare sofferenza nei lettori con disturbo ossessivo-compulsivo.

    • FigliUolo, sul punto 3) sorrido: tu lo definisci normale, ma sei stato l’unico a rispondere in senso affermativo. Qual è la tua deduzione al riguardo?

      Se la tua percezione di comunità divenisse “solida”, ti piacerebbe?

      • firesidechats21 ⋅

        Che sono l’unico ad averlo ammesso? 😉 Mi spiace ma io non ci credo alla cosa di non avere mai dubbi.

        Penso di sì, mi piacerebbe (:

      • Eheheheheheh. Ti do un bacio da madre orgogliosa dall’aria vagamente sciocca.

        Sul secondo punto mi piacerebbe farti altre domande, ma sarebbero troppo personali.

      • firesidechats21 ⋅

        C’è la mail, tu prova a chiedere, al massimo svicolo dalla domanda con elegante noncuranza (:

        Tra l’altro, ieri ti ho fatto una domanda personale anch’io, ma mi sa che l’ho mandata all’indirizzo sbagliato. (oppure non mi hai cagato, in tal caso va bene ma un po’ mi faccio venire i complessi per qualche minuto – poi passa) 😀

  18. marco

    1- Per poter scrivere di me in completa libertà, per avere uno spazio mio, e per cercare di essere migliore
    2 – No, sono cambiate le forme (privato) per un certo periodo, ma solo a causa di un disturbo paranoico. Per il resto non è cambiata nessuna finalità
    3- Non mi sono mai posto questo dubbio
    4-
    5- Per un periodo, quando avevo il blog privato, mi sembrava che i miei followers fossero adepti di una setta satanica
    6- Mi procura fastidio, non mi piacciono le bandiere, meglio spazi aperti
    7 – Utilizzo il blog per scoprire buonissimi piatti come “pasta alla vongole” e l’esistenza di strane cose marroni chiamate “noci”
    8- Ho già qualche opinione. Quello che conta non sono le opinioni degli altri, ma come essi stessi sono. Quello mi fa piacere conoscere.
    9- Non scrivere sul blog mi procura ansia
    10- Perché il disordine è uno stile

    PS Mi stavo ascoltando Dark side of the moon e mentre ho risposto al post ero sulla traccia “us and them”. Io sono convinto e spero che almeno qui su wordpress ci siano persone migliori e belle rispetto a fuori (con la differenza che almeno qua una persona che non ti piace puoi non seguirla). E la persona migliore e più bella l’ho trovata già.

      • Eccomi qui.
        Al punto 1) ti contesto “essere migliore”: è un’espressione che mi fa cagare. Migliorare qualcosa di sè (la scrittura, la capacità di comprendersi, stocazzo, ecc.) mi sta bene, ma “essere” migliori non mi significa una minchia.

        5) No comment.

        8) Sorrido.

        10) A casa tua. A casa mia non ci pensare nemmeno.

        P.S. Ne sei convinto? Ancora? Non pensi che le persone che sono qui, siano le stesse che sono fuori? Forse hanno solo interessi diversi. In buona parte anche quelle che sono fuori, con alcune tristi eccezioni, puoi non seguirle. Aridaje co sto “migliore”, e comunque non ti credo: sei di parte.

    • marco

      Sono orgogliosamente di parte

  19. marco

    ps 2- dunque non sono cambiati neanche i disturbi paranoici!

  20. In effetti, ora che mi spingi all’autoanalisi, l’unica risposta plausibile è la seguente, per quanto mi riguarda. Ho iniziato a scrivere un blog perchè il mio diario segreto non lo leggeva nessuno e io mi sentivo negletta e sola. E l’idea di buttare una bottiglia ripiena di me nel mare dell’etere mi inebriava ma non me ne fotteva un granchè di mietere nuove amicizie. Perchè quelle le mieto dal vivo e perchè credo, raramente sbugiardata dai fatti, che la maggior parte della gente sia scema. Però poi ho provato sollievo nel leggere cose come le tue. Mi sono sentita meno sola. Epperò, vivo altrove, ho un corpo e un viso e dei capelli e una voce che qui non ci sono. E il giustificato è il minore dei miei problemi. Mi salta il cristo per le acca mancate, per le frasi sgrammaticate involontariamente, per le parole usate a cazzaccio, tipo piuttosto che invece di oppure. Ma oramai la Treccani ha accolto piuttosto che in quel senso e io me ne posso pure andare affanculo. Buonagiornata.

    • Oltre al fatto che mi hai dato una brutta notizia (quella relativa alla Treccani), la tua risposta è ciò che maggiormente somiglia al mio pensiero (guardacaso).
      La circostanza che tu possa esserti sentita meno sola leggendo alcuni miei scritti mi fa molto piacere. Del resto c’è una reciprocità in questo, nondimeno molte altre cose che leggo acuiscono il mio abituale senso di fastidio.

      “Perchè quelle le mieto dal vivo e perchè credo, raramente sbugiardata dai fatti, che la maggior parte della gente sia scema.”, penso sia un sunto efficacissimo.

      Grazie per la risposta.

  21. cavallogolooso ⋅

    1) sono interessato alla tecnologia. Mi chiesi (2003, credo) perché diavolo dovesse essere considerata una novità un sito personale contenente un diario.
    2) anni fa scrivevo un diario che è iniziato in un modo particolare… questa cosa è ripresa … con la possibilità della connessione con altri spiriti (persone, ma mica di persona)
    3) qualche volta si, qualche volta non me ne frega un cazzo
    4) le volte che si l’ho messa in bozze aspettando il momento 2
    5) un pelo si, tutto sommato. Ache solo grattarsi il culo, avere la coda, avere letto 3 libri … ma forse essere contenuti in un assieme non va considerato appartenere ad una comunità. Allora no.
    6) mh. davvero difficile
    7) conoscere persone è esagerato. Incontrare altri “nuclei di persone” si. Questo mi va. Avere da dire, da ridire, da discutere, da argomentare, da osservare , da scoprire, da contestare …
    8) rilevante
    9) solo in risposta a qualcuno, talvolta… diciamo che mi può agitare, ma non procurare ansia. Il dovere mi procura ansia.
    10) Il giustificato è una merda e se non sto usando un software in grado di piazzare delle andate a capo con un minimo di criterio qua e là, fa proprio schifo. Ad ognuno i propri disturbi ossessivo compulsivi: io ho i miei, credo!

    prego! 🙂

    • Sei limpido come un cristallo, cazzarola. Tranne sul punto 2) e il modo “particolare”, che non ti chiederò perchè non voglio ficcanasarti troppo.

      Giurami che non ti agita rispondere a me!

      No il giustificato non è una merda, no!

      • cavallogolooso ⋅

        Ahahhaha il giustificato… dai, dipende 😉
        A te? mh. Boh, potrebbe, però 🙂 Tu sei forte e nuda. E da quella posizione emetti il tuo giudizio: una sensazione di potenza difficile da reggere fieramente 🙂
        Il particolare… eh 🙂 Un pezzo de vita. Molto importante quel pezzo… e meravigliosamente utile, se ci penso bene…
        vabbé ma se mi hai scritto te lo dirò. 🙂

    • Ma tanto mo ti scrivo una mail! Dopo mesi e mesi, è giunta l’ora.

  22. Erre

    1) Inquietudine e amore per la scrittura
    2) No, ma si è aggiunta la voglia di andare oltre…
    3) Sì, qualche volta.
    4) No, mai.
    5) Sì
    6) Le due cose si alternano. Alcuni mi stanno sul cazzo, la maggior parte no.
    7) No, ma è successo, pur non cercandolo, ed è stato quasi sempre molto bello…
    8) Sì, ma secondaria. Mi piace leggere le cose degli altri, a prescindere dalle loro opinioni.
    9) Qualche volta.
    10) Perché amo che le parole si dispongano in modo naturale, formando un disegno non “giustificato”, stessa cose per le immagini, non amo centrarle.

    Sono una creatura imperfetta, che fa tanti errori. Ma ti voglio bene.

    • “Inquietudine” è una bella risposta e in effetti penso ti rispecchi.

      Mi piacerebbe sapere cosa intendi esattamente per “andare oltre”, se ti va di rispondere.

      Ti domanderei anche se ritieni sufficiente la circostanza comune di avere un blog per rendere un insieme di individui una comunità.

      Apprezzo moltissimo la tua sincerità, evidenziata dalle risposte al punto 3) e ancor di più al punto 9).
      Sarebbe molto interessante e importante un chiarimento relativo al punto 9), ma temo sarebbe troppo personale e, in realtà, sarebbe un chiarimento di cui io non ho bisogno, perchè in buona parte comprendo e so.

      Adesso però rompo il cazzo sul giustificato: se le parole si disponessero davvero in modo naturale, potresti scrivere all’infinito lungo una linea retta, fino a quando non vai a capo. In realtà è comunque un software a determinare la disposizione e lo spazio delle parole. Dovevo rompere le balle in qualche modo.

      Anche io ti voglio bene. Errori? Non mi pare.

      P.S. La sai la barzelletta della zoccola che sta sull’albero?

  23. Diemme

    1) Qual è il motivo che vi ha spinto a scrivere in un blog? Quale la finalità iniziale, l’impulso primario?

    Scrivere, scrivere, scrivere: io sono una grafomane, una scritturadipendente!

    2) Il motivo iniziale è cambiato durante il tempo? Si è configurata una nuova finalità?

    Stare insieme a voi, blogger e lettori.

    3) Prima di scrivere vi ponete mai il dubbio che ciò che volete scrivere o state per scrivere possa non essere gradito o non suscitare interesse nei vostri lettori abituali e non?

    Sì, ma è un dubbio con cui riesco a convivere bene… (nel senso che pubblico lo stesso).

    4) Nel caso in cui la risposta alla domanda precedente sia “sì”, avete mai evitato di pubblicare qualcosa in virtù di quella risposta affermativa?

    No. Semmai ho fatto un cappello introduttivo spiegando le mie intenzioni (che comunque non sono state capite e la gente si è offesa lo stesso).

    5) Scrivere in un blog vi fa pensare/sentire di appartenere ad una comunità?

    Si

    6) Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, il senso di appartenenza vi procura piacere o fastidio?

    Piacere.

    7) Utilizzate il blog per conoscere altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

    No.

    8) Utilizzate il blog per conoscere le opinioni di altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

    Sì, rilevante.

    9) Scrivere sul blog vi procura mai ansia?

    No, semmai piacere al limite del climax 😆

    10) Per quale cazzo di motivo non usate mai il “giustificato” nell’impaginazione procurando sofferenza nei lettori con disturbo ossessivo compulsivo?

    Perché non mi piace troppa spaziatura tra una parola e l’altra. Già impagino per lavoro, sul blog viva la libertà! 😛

    • Eccola qui l’ispiratrice del sondaggio! Diretta ed evidente, come sempre.
      Ti ricordi come mi è venuta l’idea del sondaggio? Sul tuo post si parlava di “scrivere cose interessanti”.
      La maggior parte delle persone che hanno risposto ha dichiarato di non curarsi di questo aspetto o di curarsene solo qualche volta.

      Tu, invece, in qualche modo sposti l’attenzione dal blog alle persone (è una constatazione meramente oggettiva la mia, senza pretesa di giudizio ne’ in un caso ne’ nell’altro), la tua finalità si è in parte modificata nel tempo, con uno sguardo maggiore verso i lettori, senza compressione del tuo desiderio di esprimerti. Coerente con il senso di appartenenza, piacevole, all’interno di una comunità.

      Ho sorriso per questa affermazione: “No. Semmai ho fatto un cappello introduttivo spiegando le mie intenzioni (che comunque non sono state capite e la gente si è offesa lo stesso).”
      Leggendoti, ho potuto constatare la circostanza che spesso abbiamo opinioni fortemente contrastanti, opposte direi, tuttavia la sensazione di schiettezza che percepisco, in qualche modo, mi porta a leggerti senza avere pregiudizi, senza indignazioni o minchiate varie. Non so se riesco a spiegarmi bene.

      Visto che siamo spesso su posizioni opposte, non posso far altro che difendere a spada tratta la bellezza del giustificato!

      Grazie per le risposte.

      • Diemme

        Sì, riesci a spiegarti, e devo dire che mi hai fatto bei complimenti, nonostante la diversità di vedute (ma su questa siamo d’accordo, anch’io mi stimo tanto! 😆 ).

        Il fatto è che a me viene abbastanza spontaneo accettare che l’altro abbia opinioni diverse dalle mie, non capisco perché questo me lo dovrebbe far classificare come nemico. Dal confronto cresco, o almeno capisco la posizione altrui, che può servire anche, eventualmente, a smussare la mia o, a seconda dei casi, a consolidarla: in fondo il mondo è bello perché è vario! 😉

  24. Si lo so…sono un po’ in ritardo ma eccomi qui…

    1) Qual è il motivo che vi ha spinto a scrivere in un blog? Quale la finalità iniziale, l’impulso primario?

    Cito dal mio blog: “E’ più forte di me. Non riesco a stare senza un blog. Ho bisogno di comunicare, di scrivere, di leggere, come dell’aria per respirare.

    Spero solo che questo blog mi aiuti…..a divertirmi, a riflettere, a capire, ad imparare e (spero) ad essere migliore”….in realtà è perchè sono profondamente egocentrico.

    2) Il motivo iniziale è cambiato durante il tempo? Si è configurata una nuova finalità?

    Sono diventato nel tempo maniacalmente egocentrico

    3) Prima di scrivere vi ponete mai il dubbio che ciò che volete scrivere o state per scrivere possa non essere gradito o non suscitare interesse nei vostri lettori abituali e non?

    A volte l’ho fatto, non tanto di pensare che non suscitasse interesse quanto che non fosse gradito da qualcuno, di norma però ho scritto quello che avevo in mente comunque.

    4) Nel caso in cui la risposta alla domanda precedente sia “sì”, avete mai evitato di pubblicare qualcosa in virtù di quella risposta affermativa?

    No.

    5) Scrivere in un blog vi fa pensare/sentire di appartenere ad una comunità?

    Si

    6) Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, il senso di appartenenza vi procura piacere o fastidio?

    Piacere, assolutamente. Mi sembra di essere nella setta dei poeti estinti.

    7) Utilizzate il blog per conoscere altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

    Non è la finalità ma è assolutamente piacevole. Se non avvenisse penso che scriverei un diario personale e non un blog.

    8) Utilizzate il blog per conoscere le opinioni di altre persone? Come finalità rilevante o secondaria?

    Rilevante. Mi piace sapere il pensiero degli altri. Quando dico che ritengo il blog anche formativo penso a questo aspetto.

    9) Scrivere sul blog vi procura mai ansia?

    Normalmente no. Qualche post in passato un po’ me l’ha causata

    10) Per quale cazzo di motivo non usate mai il “giustificato” nell’impaginazione procurando sofferenza nei lettori con disturbo ossessivo compulsivo?

    Dirò di più…per quale cazzo di motivo vengono scritti dei post più lunghi di una pagina?

    • Sei stato in vacanza, Gatto, il tuo ritardo è… giustificato. 😀

      Pure tu però co sto “essere migliore”, ma è una mania? Mi spieghi cosa significa per te “essere migliore”?

      Setta dei poeti estinti? Siamo un po’ tanti per essere una setta, no?

      Posso chiederti quale tipo di post ti ha procurato un po’ di ansia?

      Non essere contrario alle lunghezze, dai. E’ già tutto così mordi e fuggi, tutto frettoloso.

      Grazie.

      • Boh…forse perchè per attitudine ho sempre una certa forma di understatement che mi fa sentire un po’ inadeguato a prescindere. Pensare che il blog possa aiutarmi è un po’ come cartificarlo della sua funzione terapeutica in luogo di una più impegnativa seduta psicologica.
        Comunque saremo in tanti, ma a volte ho l’impressione che ci comportiamo anche in maniera un po’ elittaria…senza magari ostentarlo, ma sotto sotto ci sentiamo più fighi del resto del mondo che ha “solo” facebook.
        I post che mi hanno procurato ansia erano quelli in cui c’era un forte coinvolgimento emotivo nei confronti di un’altra persona. Scrivere sapendo di scatenare delle reazioni ma senza esserne sicuro di quale tipo di reazioni avresti sortito.
        Sulle lunghezza invece non transigo. Un post lungo faccio veramente fatica a leggerlo. In un minuto devo essere in grado di leggere, capire e quindi eventualmente commentare. Non dico sia giusto ma per me è così. E poi apprezzo chi riesce, nella famosa paginetta, a trasmettere le stesse sensazioni emotive di chi invece necessità di molte più parole. Quando rileggo un post prima di pubblicarlo, cerco sempre di limare via qualche parola piuttosto che il contrario. Poi non sempre ci riesco…

      • Gattogatto, il senso di inadeguatezza mi fa sempre venire la “tenerella”. Talvolta, purtroppo, in alcune persone si trasforma in acidità e anche altro. Sicuramente non nel tuo caso. No inadeguatezza, Gatto!

        Quindi ansia perchè il post era rivolto nei confronti di un preciso interlocutore, no?

        Io mi sento più figa del resto del mondo e non ho facebook perchè mi annoia come un gatto aggrappato alle palle…opsss non volevo.
        Scherzi a parte, più che un sentirsi più fighi io ho notato, al contrario, e parlando in senso generico e ampio, profondissime insicurezze e grandi frustrazioni, accompagnate a una sorta di riscatto delle stesse per il tramite di un blog, con l’effetto di un capovolgimento verso l’egocentrismo e la presunzione (oltre ad una spaventosa suscettibilità). Ma sono le mie sensazioni.

        Grazie Gatto!

      • tranquilla quando voglio so essere più acido di uno yogut scaduto…..
        Si, l’ansia da post era riferita ad un interlocutore in particolare.
        Quanto al resto, beh, forse i blogger hanno a disposizione uno strumento che permette di essere maggiormente introspettivi rispetto agli altri….(haò…ma chè…abbiamo fatto colazione con lo zingarelli io e te?) 😉

      • Daje, famo sfoggio de cuRtura!

  25. Bia

    che bello, che bello! Adoro i sondaggi. Rispondo senza esitare!
    1) Me l’hanno consigliato, di tenere un diario su cui annotare quanto mi accadeva. E siccome mi viene meglio scrivere a tastiera che a mano, ho scelto un blog per poterlo condividere con le amiche lontane. Poi l’ho aperto a tutti, in modo da avere ancora più amiche lontane. Contorto, insomma.

    2) Direi di no. Appunto sempre nei post, come valvola di sfogo

    3) No, sono sfoghi personali, se interessano o non interessano lo scopo rimane quello di sfogarmi

    4) –

    5) Direi proprio di no!

    6) –

    7) E’ capitato di conoscere altre persone: se capita è splendido, ma non è ciò che cerco

    8) Finalità primaria. Mi interessa esattamente questo: conoscere le opinioni dei lettori, per avere visioni differenti della mia realtà

    9) No, anzi l’esatto contrario!

    10) Uhm… ma sai che hai ragione? E pensa che con Word sono un’ossessionata di giustificato! Mah. Ci penserò.

    • Ah mi fa piacere che ti piacciano i sondaggi! Io ne posterei moltissimi, perchè ho spesso domande molto precise per le quali vorrei tante risposte.

      Un certo numero di persone ha scritto di sentire di appartenere ad una comunità per il fatto di avere un blog, tu invece dichiari un assoluto “direi proprio di no!”. Secondo te qual è la discriminante tra le due diverse sensazioni?

      Mi piace il tuo equilibrio tra personale, individuale e apertura agli altri.

      Grazie per aver risposto.

      • Bia

        Penso che la discriminante sull’appartenenza ad una comunità, stia nel volerne fare parte. A me non piacciono le comunità virtuali, non mi sento parte di una comunità neanche su facebook per intenderci… credo in realtà di non fare parte di alcuna comunità, neppure nella vita “reale” 🙂

      • Quindi, tutto sommato, chi si sente facente parte di una comunità è perchè vuole (o ha bisogno di) sentirsene parte. Non è una domanda, è la mia riflessione. 😀

      • Bia

        io la penso esattamente così… mio umile parere ovviamente! ci saranno sicuramente anche casi differenti, con differenti motivazioni

  26. diamanta

    Orchi… lunga ripasso dopo, promesso 🙂

  27. 1) Imbattermi in una tilladurieux
    2) Attirare l’attenzione di tilladurieux
    3) Solo dopo aver incontrato tilladurieux
    4) Un unico timore, offendere (non solo timore di offendere tilladurieux)
    5) Mi fa rimpiangere di non far comunità con tilladurieux, e di non essere più in condizione di far parte degnamente di tale comunità
    6) Tale impossibilità mi procura grande frustrazione; anche perché tilla si è dichiarata in servizio permanete attivo
    7) Tastare il polso alla situazione (il contenuto della quinta risposta esclude la possibilità che possa estrinsecarmi in altro)
    8) Per contribuire alla formazione delle altrui opinioni. All’inizio. Ora per contribuire alla formazione dei sogni di tilla
    9) Non scrivere mi procura ansia
    10) Perché sono mezzo rinco e mi dimentico spesso di attivarlo (il super rinco che ha progettato word non ha inserito l’opzione tra quelle di default)
    Grazie delle domande. Nessuna delle quali è reticente, mentre tutte sono oneste, nonostante non siano sincere.
    Un bacione

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